La crisi economica degli ultimi anni ha colpito gravemente le fasce più deboli della società italiana generando disoccupazione e impoverimento. Per far fronte ad un contesto di precarietà e di disagio sempre più diffuso, la Fondazione Mike Bongiorno avviò il progetto ‘Casa Allegria’.
Si trattò di spazi aggregativi e di inclusione sociale nati per sostenere i giovani, gli anziani e le famiglie in difficoltà; questi luoghi, gestiti in collaborazione con enti pubblici e associazioni di volontariato, hanno ospitato importanti progetti di utilità sociale e promosso attività con ricadute dirette e tangibili sul territorio. Una particolare attenzione è stata rivolta alle attività di formazione dedicate a ragazzi e anziani, puntando su percorsi di avvicinamento all’arte, all’artigianato, alla cultura, al volontariato e sul coinvolgimento dei più giovani in progetti finalizzati a stimolare nuove forme di imprenditorialità.
La prima azione pilota per sviluppare il prototipo di ‘Casa Allegria’ è nata nel 2012 a Borgomanero nel novarese dove, insieme alla cooperativa sociale Vedogiovane, Fondazione Mike ha sostenuto la realizzazione di un asilo nido, un centro per minori e una mensa sociale all’interno di una moderna struttura da 1400 mq. In tre anni di attività la ‘Casa Allegria’ di Borgomanero ha ospitato numerosi eventi e corsi di formazione dedicati a operatori del terzo settore, disoccupati, anziani, studenti coinvolgendo la cittadinanza in attività di volontariato a favore di persone svantaggiate.
Col tempo la rete di ‘Casa Allegria’ si è allargata: a Fontaneto d’Agogna (NO) è nato il Fablab We Do. A Milano sono state realizzate quattro ‘Case Allegria’ presso l’Ospedale Macedonio Melloni, il carcere di San Vittore, il Social Market e il FabLab Milano.